Tu Chiamale Se Vuoi Emozioni
E Vinci Duecentomila Dollari!

Mada Alfinito 07/07/2024 0
Su Netflix c’è un reality dove cinque bellissimi ragazzi e cinque incredibili ragazze vengono mandati su un’isola tropicale dove trascorreranno un’estate da sogno. In ogni stagione gli autori selezionano, tra i partecipanti al casting, i dieci single più allergici alle relazioni di coppia di sempre. Ai provini viene detto a tutti che, coloro che saranno selezionati, parteciperanno ad un reality show in cui potranno conoscere altri single altrettanto allergici alle relazioni con cui potranno dare libero sfogo alle proprie pulsioni.
Il primo giorno del reality i ragazzi e le ragazze approdano sulla magnifica isola eccitati ed entusiasti per l’esperienza che stanno per vivere. Non sanno, però, che in meno di 24 ore una Intelligenza Artificiale con le sembianze di un cono di plastica dirà loro che il reality per cui hanno fatto i provini non è mai esistito e che faranno parte, invece, di un altro show in cui per tutto il tempo che saranno sull’isola sarà loro vietato ogni tipo di contatto sessuale, persino baci. Lo scopo di questa castità assoluta è imparare a costruire legami emotivi e a sviluppare empatia andando oltre la semplice e fugace attrazione fisica, e il gravoso compito sarà affidato proprio a coloro che sono stati selezionati per la forte propensione a fuggire dalle relazioni e a preferire l’amore-usa-e-getta all’amore-per-sempre.
Sto parlando del reality show Too Hot To Handle.
La castità è un concetto obsoleto ma non di certo sconosciuto. Le più grandi religioni, come ad esempio il Cattolicesimo, hanno predicato sin dalla fondazione del culto l’importanza della castità come requisito imprescindibile per accogliere Dio nel cuore. Con la secolarizzazione della religione[1] la castità, insieme a dogmi e principi di molti altri culti, è stata considerata superata e incompatibile con la modernità, che di idee coercitive e vincolanti proprio non ne vuole sapere. E così, mentre la stragrande maggioranza delle persone rifiuta l’idea di vedere limitata la propria espansione sessuale, nel 2019 un piccolo cono di plastica dotato di Intelligenza (Artificiale-che nel 2024 fa anche cosi cool!) rimette in discussione ciò in cui fino ad oggi avevamo creduto.
Ma com'è possibile che la castità, tanto disprezzata, temuta e derisa, sia diventata d’improvviso sexy? Tutte le opinioni si possono rivedere, se in palio c’è un montepremi di 200.000 mila dollari! Del resto, non aveva detto qualcuno che "solo gli stupidi non cambiano idea?"[2]
Lana (che è il nome di questa Intelligenza Artificiale) ha un’idea molto chiara di come indurrà i partecipanti a rispettare le regole del ritiro: ad ogni infrazione commessa sarà detratto dal montepremi finale una cospicua somma di denaro. L’egoismo del singolo che non rispetta le regole danneggia tutto il gruppo che vede così diminuire drasticamente il montepremi. La rabbia dei compagni induce la coppia ribelle a provare un profondo senso di colpa per 'aver peccato' ma la vita, che "non è altro che un pendolo che oscilla tra il dolore e la noia"[3], va avanti e anche le lacrime più amare svaniscono di fronte alla prospettiva di commettere una nuova irresistibile infrazione.
Il piccolo cono, però, è astuto ed è consapevole che proibire a qualcuno di commettere un’azione, in realtà, lo spinge ancor di più verso la tentazione. Oscar Wilde ci aveva avvisati: "So resistere a tutto, tranne che alla tentazioni."[4] E così, per limitare i danni e dare l’opportunità alle coppie costituitesi di creare un legame emotivamente sincero, la produzione dello show impone delle sfide per provare la solidità del loro legame e organizza dei laboratori guidati da coach esperti in relazioni interpersonali grazie ai quali i partecipanti esploreranno le loro emozioni e impareranno a comunicare i propri sentimenti.
Ed è proprio questo l’ingrediente che ha reso uno show così altamente trash, un emotional soft porn popolare (condito da una buona dose di cringe). Nel ventunesimo secolo, infatti, la ipersessualizzazione dei corpi maschili e femminili e l’esaltazione delle forme riprese da tutte le angolazioni possibili, forse, non basta più ad attirare l’attenzione del pubblico. C’è bisogno di qualcos’altro (si spera).
Che cos’è che manca quando scrolliamo annoiati le home page dei social? Cosa c’è dietro le facce un po’ provocanti e un po’ malinconiche delle foto profilo degli utenti delle app di incontri? Cosa cerchiamo quando raccontiamo a noi stessi che vogliamo conoscere gente solo per divertirci e poi restiamo delusi dal ghosting, dall’orbiting, dall’hoovering[5], dal disagio e dal fatto che dietro a queste parole così virali, semplicemente, c’è gente annoiata a cui "non piaci abbastanza"?[6] A cos’è che pensiamo prima di dormire quando tutto il mondo fuori sembra essere così straordinariamente felicemente in coppia e noi ancora in cerca dell’anima gemella?
"Tu chiamale, se vuoi, emozioni"[7] cantava Battisti. Quelle emozioni romantiche e intense che tanto cerchiamo nei romanzi di Jane Austen, nelle serie tv in costume, nelle commedie americane, nei film dei supereroi della Marvel e così ostinatamente persino nei romanzi noir e nei film dell’orrore. In quanti ammetteranno che l’unica cosa di cui ci importava davvero mentre IT Pagliaccio[8] tentava di uccidere decine di persone a causa dei suoi complessi irrisolti per aver scambiato il fondotinta Rare Beauty di Selena Gomez con il cerone bianco waterproof, era che Beverly finalmente si accorgesse dei sentimenti che Ben da sempre nutriva per lei?
Ma le emozioni, pur intensificando l’attrazione fisica, non bastano per far sì che l’alchimia dei corpi duri nel tempo. Ad un certo punto, qualcos’altro deve entrare in gioco se vogliamo costruire una vera e propria relazione, e quest’ultima può trovare la sue fondamenta solo nei sentimenti.
I sentimenti, al contrario delle emozioni e dell’attrazione fisica, non svaniscono una volta che ci si è abituati allo stimolo ricevuto dall’interazione con l’altro. I sentimenti arrivano con il tempo, vivendo insieme esperienze, parlando di ciò che accade dentro e fuori di noi, mettendo a nudo le proprie fragilità. I sentimenti sono il frutto di un investimento emotivo che facciamo nella coppia e che si traduce in azioni concrete che sono volte a fare il bene dell’altro ogni giorno. Perché l’amore non può essere fatto solo di parole: si dimostra con la propria presenza e la propria disponibilità emotiva.
I sentimenti sono quel qualcosa che ci fa dire in mezzo a centinaia di persone che ce n’è una che per noi è speciale, diversa dalle altre. Ed è diversa non perché abbia necessariamente un aspetto fisico straordinario o degli incredibili talenti, ma perché per quella persona abbiamo voglia di investire tempo ed energie, metterci in gioco, superare i nostri limiti per essere felici in due. "Will you still love me when I’m no longer young and beautiful?" Cantava Lana del Rey nella colonna sonora de 'Il Grande Gatsby[9].
I sentimenti, però, non possono essere forzati e non si possono provare con tutti. Ci sono moltissime coppie povere di sentimenti che non lo ammetteranno mai per paura di perdere le proprie sicurezze o la paura del conflitto. Trovare l’anima gemella vuol dire essere emotivamente aperti e disponibili verso gli altri, ma soprattutto essere onesti, pazienti e amorevoli con sé stessi: cosa proviamo, dove siamo, in cosa speriamo? Cos’è che ci muove: la paura, la noia, un passato irrisolto, la solitudine?
Al termine del ritiro di Too Hot To Handle, la coppia o il singolo che avrà dimostrato più di tutti di essere maturato dal punto di vista affettivo porterà a casa quel che resta (se resta) del montepremi e potrà iniziare una nuova vita da adulto emotivamente consapevole pronto a costruire relazioni solide e durature.
Sappiamo bene che per cambiare un’abitudine o un comportamento radicato non basta certamente un’estate o uno show televisivo in cui tutto viene filtrato in modo da risultare attraente per il pubblico. Ma quando le telecamere sull’isola si spengono e anche noi, stanchi, spegniamo l’abat jour accanto al letto dopo una intensa giornata, resta la voglia e la speranza di non essere soltanto il numero nella rubrica di qualcuno che cerca la nostra compagnia per nutrire il proprio ego, ma che dietro ai messaggi scambiati e ai momenti condivisi ci sia qualcuno a cui piaci, "così come sei."[10]
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Note:
[1] Nel linguaggio teologico moderno, il fenomeno per il quale la società si allontana da schemi, usi e costumi tradizionali, nonché da posizioni dogmatiche e aprioristiche, spec. in campo religioso (fonte: google.com).
[2] Questa citazione è attribuita online a diversi autori ma non è chiaro chi sia stato effettivamente a dirlo per primo. Tra i vari autori menzionati online ci sono Einstein, Confucio e Lowell.
[3] "La vita umana è come un pendolo che oscilla incessantemente tra il dolore e la noia, passando per l'intervallo fugace, e per di più illusorio, del piacere e della gioia." Arthur Schopenhauer (1788-1860).
[4] Oscar Wilde (1854-1900).
[5] Ghosting: "Comportamento di chi decide di interrompere bruscamente una relazione sentimentale e di scomparire dalla vita del partner, rendendosi irreperibile" (definizione di Treccani.it). Per approfindimenti vedi anche il mio articolo Accondiscendere e poi Sparire. Il ghosting è l’ultima frontiera delle relazioni (in)umane che consacra il nostro ineluttabile destino di acchiappa fantasmi.
Orbiting: "L'orbiting è caratterizzato dalla costante presenza online dell'altra persona, nonostante la mancanza di coinvolgimento reale nella relazione. L'orbiter continua a commentare, mettere like o visualizzare i contenuti online, ma evita interazioni significative nella vita reale" (Tratto da un articolo interessante di Santagostino Psiche)
Hoovering: "L'hoovering è un metodo di manipolazione che mira a trascinare gli individui in cicli di relazioni nocive. Il termine 'hoovering' non è stato scelto a caso: fa riferimento a Hoover, un famoso produttore di aspirapolveri, e simboleggia l'atto di 'aspirare' le persone in queste dinamiche tossiche" (Tratto da un articolo del sito Istituto Europeo di Psicologia Positiva).
[6] La Verità è Che Non Gli Piaci Abbastanza, diretto da Ken Kwapis (2009).
[7] "E prendere a pugni un uomo solo perché è stato un po' scortese, Sapendo che quel che brucia non son le offese. E chiudere gli occhi per fermare qualcosa che e dentro me ma nella mente tua non c'è. Capire tu non puoi, tu chiamale se vuoi emozioni" (Tu Chiamale Se Vuoi Emozioni - Lucio Battisti, 1970).
[8] IT, Stephen King (1986).
[9] Young and Beautiful, Lana del Rey (2013). Il grande Gatsby, film diretto da Baz Luhrmann (2013) tratto dall'omonimo romanzo di Francis Scott Fitzgerald (1925).
[10] L'incredibile dichiarazione di Mark Darcy nel Diario di Bridget Jones , diretto da Sharon Maguire (2001). Il fotogramma tratto dal Diario di Bridget Jones è preso dal sito Il Diario delle Lizzies
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Mada Alfinito 26/07/2018
Uomini Dubbiosi e Impazienti Sirenette
"Non ho smesso di pensarti,
vorrei tanto dirtelo.
Vorrei scriverti che mi piacerebbe tornare,
che mi manchi
e che ti penso.
Ma non ti cerco.
Non ti scrivo neppure ciao.
Non so come stai.
E mi manca saperlo.
Hai progetti?
Hai sorriso oggi?
Cos'hai sognato?
Esci?
Dove vai?
Hai dei sogni?
Hai mangiato?
Mi piacerebbe riuscire a cercarti.
Ma non ne ho la forza.
E neanche tu ne hai.
Ed allora restiamo ad aspettarci invano.
E pensiamoci.
E ricordami.
E ricordati che ti penso,
che non lo sai ma ti vivo ogni giorno,
che scrivo di te.
E ricordati che cercare e pensare sono due cose diverse.
Ed io ti penso
ma non ti cerco."
Ho trovato questa poesia tempo fa in giro per il web. Molti l'attribuiscono a Charles Bukowski ma ciò potrebbe non essere vero. Per la questione della paternità dei versi, vi rimando a questo link: https://www.youtube.com/watch?v=nx4waFT0T8A
Nella descrizione al video, l'utente Youtuber ha riportato la fonte della sua ricerca su tale questione. Anche se non sappiamo chi sia l'autore del testo, leggere questi versi è indubbiamente emozionante: chi vive una situazione simile a quella descritta può certamente capire la morsa che attanaglia lo stomaco nel ricordare certe situazioni della propria vita.
Il poeta Charles Bukowski era notoriamente una persona a cui piaceva l'alcol. Siamo a conoscenza di questa sua passione attraverso le sue opere e non solo. Se questa poesia fosse stata scritta da lui e io avessi avuto l'onore e il piacere di conoscerlo di persona, avremmo avuto una conversazione che sarebbe andata probabilmente in questo modo: "Charles! Ma cosa stai facendo! Esiste al mondo una donna che ti piace così tanto e la lasci andare via così? Ti sei bevuto il cervello oltre che un doppio whisky? A proposito: cin cin! Ma no, cosa sto dicendo! Non posso brindare con te perché sarebbe come se ti stessi mostrando di essere d'accordo col tuo modo di agire. E invece non lo sono per niente. Perché te ne stai qua imbambolato davanti al tuo quaderno di appunti? Non lo sai che ogni minuto che passa potresti perdere la donna della tua vita? Credi che ci vorrà ancora molto prima che qualcuno noti quanto sia bella e te la porti via? Sei un uomo abituato a stare nel mondo, tra donne e stimoli sempre diversi e proprio tu non riesci a fare a meno dell'adrenalina e dell'eccitazione che solo lei ti provoca con il suo sguardo, con quello che fa e che dice. Accidenti a te, Charles! Perché continui a fissare il bicchiere mezzo vuoto della vita? (Perché tanto quello pieno te lo sei già scolato) Coraggio, muovi le chiappe e corri subito da lei! Non vivere più con questo tormento."
A quanto pare, non essendo Bukowksi l'autore della poesia, è probabile che questo dialogo non si sarebbe svolto tra bicchieri di liquore e sigarette accartocciate ancora fumanti in un posacenere. Chissà, forse il vero autore ha scritto questi versi in uno stato di totale sobrietà, lontano da tutto e tutti. Forse, per parlargli avrei dovuto semplicemente bussare con garbo alla porta della sua stanza e chiedergli di poter entrare. è possibile che avrei visto allora un uomo malinconico seduto in fondo ad una mansarda molto preso dal fissare il nulla fuori dalla finestra in preda al dubbio e al tormento di non sapere cosa fare. A quel punto, comprendendo la fragilità del poeta e la delicatezza di tale situazione, mi sarei avvicinata con fare modesto, mi sarei posta in piedi davanti a lui sotto la flebile luce di una lampada e di una pallida luna al di là del vetro. Gli avrei sorriso e lo avrei guardato con comprensione, lui mi avrebbe fissata a sua volta in silenzio con gli occhi tristi e spaesati. In quel momento, avrei allungato le mie braccia verso di lui e appoggiato le mie mani su entrambe le sue spalle e poi, con altrettanto garbo ed eleganza, gli avrei urlato: "Vuoi muovere o no il culo dalla sedia e andare da lei?"
E niente, forse sarei stata una pessima consulente per entrambi ma, credetemi, nemmeno la vista di un bradipo che si arrampica per raggiungere la cima di una canna di bambù posta a 50 cm dal suo naso può essere tanto estenuante quanto guardare un uomo indeciso. I bradipi, almeno, hanno quel musetto così dolce che sembra che vi stiano sorridendo in ogni momento[1]. Un uomo indeciso sul cosa fare con voi, invece, ogni volta che vi vede pare che gli sia appena scoppiato un incendio negli slip: prima assume in volto l'espressione del panico, poi va in autocombustione e da lì non si capisce mai dove la cosa andrà a parare.
Secoli di romanticismo e letteratura strappalacrime hanno dipinto davanti ai nostri occhi un quadro ben diverso dalla poesia in questione: un uomo innamorato sa sempre chi e che cosa vuole. Gli uomini nella fase di conquista e del corteggiamento sono esseri impavidi che farebbero qualsiasi cosa per avere la proprietà esclusiva della donna da cui si sentono attratti. Di questa opinione si è fatto portavoce uno dei miei film preferiti che ho citato precedentemente in un altro dei miei articoli[2]: La verità è che non gli piaci abbastanza (2009). Nella breve scena che vi propongo di andare a guardare (cliccando su questo link https://www.youtube.com/watch?v=vMSB37rrlTs ), Gigi si rivolge ad Alex per un consiglio: il ragazzo con cui è uscita, Connor, non l'ha richiamata nonostante siano passati più di sette giorni dall'ultima volta che si sono visti. Alex vuole essere schietto e sincero con Gigi per evitare che lei si illuda e le dice in modo cinico ma diretto che se lui non l'ha richiamata è perché lei non gli piace abbastanza. "Se un uomo non ti chiama, non vuole chiamarti" dice. E poi ancora: "Se un uomo si comporta come se non gliene fregasse un cazzo di te, non gliene frega un cazzo di te davvero." Inoltre, Alex dice a Gigi che qualche volta accade che un uomo eviti di contattare una donna non perché non sia interessato a lei, ma perché ci sono realmente dei motivi per cui non può farlo. Ma questa è l'eccezione, un'eccezione rara per giunta, e non la regola. E non è bene illudersi: la stragrande maggioranza delle donne, tra cui la stessa Gigi, a detta di Alex è e sarà sempre la regola. Secondo l'opinione di questo personaggio, quando un uomo si innamora di una donna farà di tutto per stare con lei. Non importa chi dei due sia già in coppia, non importano le differenze di età, religione, sesso e ceto sociale. Non importa nemmeno se lui è onnivoro e lei invece è una respiriana[3]. Se un uomo ha perso la testa per te, vorrà liberarsi da tutti i suoi vincoli per stare con te. Farà di tutto per fartelo capire e, come dirà Alex in un secondo momento, si inventerà qualsiasi banale scusa per guardare negli occhi almeno per un istante la donna della sua vita.
Ho sentito molto spesso le donne accusare la Disney per averle fatte crescere sin da bambine con delle aspettative sugli uomini fin troppo elevate che le hanno poi inevitabilmente deluse: coraggiosi, determinati e soprattutto decisi a combattere contro qualsiasi ostacolo pur di salvare la donna che amano. Eppure, basterebbe ricordare il film de La Sirenetta per discolpare Walt Disney da un tale crimine contro l'umanità. In questa scena (di cui vi suggerisco il link https://www.youtube.com/watch?v=iQdCnpWStOA ), il principe Eric ed Ariel sono in barca e sono finalmente soli soletti... è un momento incredibilmente emozionante per quella ragazza. Ma ci pensate: si è innamorata di lui a prima vista, un travolgente colpo di fulmine, e da allora non fa altro che pensarlo. Contrariamente ai consigli dispensati dalla maggior parte dei consulenti sentimentali, non è stata lì ad aspettare una sua telefonata (e come potrebbe? In fondo al mar non esistono i ripetitori delle compagnie telefoniche). La nostra eroina ha nuotato più veloce che poteva per andare da lui. Ma c'è un limite: non è umana. Ha le pinne, è una sirena. Non solo non può camminare e stare troppo tempo lontana dal mare, ma potrebbe essere scambiata da lui per un mostro! Ma lei è là, e non c'è proprio verso di dimenticare quell'uomo. E così, in un mondo fantastico dove non esiste la chirurgia plastica, la Sirenetta va da Ursula la strega per farsi aiutare ad acquisire un bel paio di gambe che non passeranno mai inosservate, in modo tale da poter andare sulla terra ferma e conquistare l'uomo che le piace. In cambio di questo, Ariel dovrà perdere la sua bellissima voce e restare muta (cosa che potrebbe davvero far felice un uomo, in fondo) ma lei è perdutamente innamorata e pur non sapendo se sarà mai ricambiata dal principe, accetta lo scambio e con il suo nuovo fisico taglia 42 raggiunge l'imbarcazione del bello e impossibile (che scoprirà poi avere anche un sacco di soldi! Tutto sommato -penserà tra sé- ho fatto un buon investimento).
Ma le cose non sono mai semplici come si pensa e Ariel pagherà con la sua delusione, l'illusione di aver creduto che flirtare con il bel principe l'avrebbe condotta a stare con lui davvero. Infatti, dopo i primi e intensi approcci platonici tra i due, arriva il momento topico in cui lei sta finalmente per mettergli le pinne, cioè volevo dire le mani, addosso. Come dicevo, infatti, i due sono in barca ed è un momento perfetto. Il team di pesce fresco all you can eat della principessa sirena è li accanto a lei di nascosto per aiutarla nella sua impresa: è forte infatti il terrore dei familiari della ragazza che arrivi single a 40 anni. I due sono faccia a faccia: lei vorrebbe dichiarargli il suo amore ma non può perché non ha la voce e tocca quindi a lui ora prendere in mano le redini della situazione e decidere finalmente se mettere un punto oppure un bacio a tutta quella storia. Ma lui cosa fa? Nulla. è attratto da lei, la desidera, ma non prova nemmeno a sfiorarle la mano. Ariel è stravolta, non sa più che cosa pensare. Ha disobbedito a suo padre, ha nuotato per chilometri, fatto affari con una strega e rinunciato ad una voce splendida che avrebbe fatto eccitare qualsiasi tritone nei paraggi del suo scoglio in cambio di un paio di piedi misura 39 che la condanneranno ad una vita di shopping frustrante (il numero 39 infatti è quello che solitamente sparisce per primo nei negozi di scarpe). E per che cosa? Per un uomo che sta lì e non le dà nemmeno la mano?
La situazione è critica e occorre far qualcosa. è il momento di passare all'artiglieria pesante. In casi come questo occorre ben altro che un completino intimo di pizzo. Gli amici di Ariel si improvvisano musicisti e cantautori e iniziano ad intonare una canzone: "Sha la la la la la BACIALA!" Lui inizia a sentire qualcosa intorno a sé, degli strani suoni e lo chiede a lei (è sempre meglio chiedere prima un centinaio di conferme, per carità!). Ma lei non può parlare. I cantanti allora insistono con parole allusive e lui, tipico uomo, fa finta di non recepire il messaggio. Ma quando tutto ormai sembra perduto, qualcosa finalmente si muove. L'attrazione tra i due è troppo forte e lui capisce finalmente che deve baciarla. Si avvicinano, lei è visibilmente eccitata e trepidante (e te credo, con quello che le è costato!). Il respiro di uno è ormai nel respiro dell'altra. E poi... niente. La barca si rovescia e cadono in mare.
THE END
Ci sono voluti un gabbiano, tre anatre, tre tartarughe, undici grilli, tre fenicotteri, cinque rane, due pellicani, due cicogne, una svariata quantità di piccoli pesci e lucciole, un pesce diventato giallo a furia di rodersi il fegato, un crostaceo in crisi d'identità che non sa se si sente più aragosta o più granchio e dieci chili di cozze per far capire a lui che era il momento di farsi avanti con quella ragazza, per arrivare poi a cosa? Un buco nell'acqua, e purtroppo non in senso figurato. Personalmente, è stato dopo aver visto questo film che ho capito perché il pesce fresco costa così tanto: un intero branco non solo è capace di metterti in piedi dal nulla un'orchestra intonata per tutte le occasioni, ma è capace di essere persino più persuasivo di Alberto Castagna ai tempi del programma televisivo Stranamore (1994). Da allora, ho anche capito perché i veri animalisti sono così contrari a tenere i pesci chiusi in un acquario: per quelle povere e innocenti creature di Dio sarebbe un'agonia lenta e dolorosa dover assistere continuamente agli incontri sentimentali della propria padrona che torna a casa emotivamente frustrata ogni volta che l'uomo con cui flirta e le manda continuamente segnali di alto gradimento da mesi non si decide a fare un passo ma, al contrario, prima si dice d'accordo a volere un contatto con lei e poi si tira indietro.
Perché è proprio questo il punto: un uomo che non ha interesse per una donna, segnali non gliene manderà né ora né mai. La donna in questione potrà passare tutte le ore che vuole in compagnia delle amiche a cercare di decodificare quel puntino dopo il "ciao" ricevuto nel suo messaggio, ma quel 'ciao' resterà sempre e soltanto un 'ciao' senza nessun significato ulteriore alla buona educazione e lui davvero non la richiamerà mai. Ma, sfortunatamente, il mondo non è fatto soltanto di questi stupendi e ammirevoli uomini dicotomici capaci di dirti 'sì' o 'no' al momento giusto e nel posto giusto senza prenderti in giro. Il mondo è invece popolato da centinaia e centinaia di pseudo Bukowski che tutti i santi giorni pensano ad una donna che amano segretamente da tempo e alla quale non osano dire finalmente di sì.
Per noi donne, c'è da perderci veramente la testa in casi come questi. Se fai il primo passo, ti dicono: "Ma cosa fai! L'uomo è cacciatore, vuole conquistare la preda. Lascia che il primo passo lo faccia lui!" Se aspetti come una sfinge egiziana immune all'erosione del tempo che sia lui a fare la prima mossa, ti sentirai dire: "Eh ma come sei antiquata! Nel ventunesimo secolo stai ancora lì ad aspettare che un uomo faccia il primo passo? Diglielo che ti piace! Poverino... Chissà che problemi avrà..." E se ti fai chilometri in treno solo per vederlo e dirgli che sei lì per lui, per sapere come sta, ti dicono: "Ma che sei disperata? Non sarà mica l'unico uomo sulla faccia della Terra!" Se invece resti a casa tua e aspetti che lui venga da te... beh, invecchi. E invecchia anche lui. Ed è davvero un peccato che il tempo passi così, senza goderne.
Eppure, i segnali che Alex ha elencato durante tutto il film esistono. Sai che non ti inganni e li riconosci perché questi uomini quando stanno con te non fanno altro che guardarti negli occhi profondamente, ti parlano con velate allusioni, cercano il tuo contatto fisico, ti dicono che ti apprezzano, ti parlano del loro passato, vogliono farti ridere alle loro battute stupide, quando ci sono altre persone nella stanza continuano a fissare solo e soltanto te e si interessano di quello che fai. Sempre. Anche se non sei presente, anche quando tu non lo sai. E tu li ami a tua volta, non perché ti fanno cacciare quella pazienza biblica che nemmeno Giobbe è mai riuscito ad avere in 42 capitoli dell'Antico Testamento. No. Un uomo così, quando ti capita, lo ami perché lo hai amato sin dal primo giorno che lo hai visto, per alcune poi è stato persino sentire quel famoso quanto leggendario tac nella testa di cui soltato pochi eletti hanno potuto dire: "Sì. Esiste!". Lo ami per il modo con cui potevi parlare in maniera disinvolta per ore (anche se a volte ti si abbassava un po' la voce per l'eccitazione) e per il fatto che ti abbia conosciuto meglio lui in così poco tempo che tutti gli uomini che di solito frequenti per mesi e mesi. Lo ami perché sai che potresti stare ad elencare per ore tutti i difetti che hai visto in quella persona, ma sai anche riderci sopra ogni volta che la malinconia ti viene a trovare e la rabbia prende il sopravvento. Perché l'amore è così: inspiegabile. Una persona piomba all'improvviso nella tua vita e da allora qualunque cosa tu faccia lei è sempre con te, nel tuo cuore e nei tuoi pensieri anche se non la vedi da tanto. E ti domandi se sta bene, se ha passato una buona giornata, se ha realizzato le sue aspirazioni e anche se ti prende la tristezza perché sai che potrebbe aver scelto un'altra rispetto a te, continui ad augurargli tutto il bene del mondo e a scrivere di lui, di quanto sia per te infinitamente bello e a volte ti fermi in silenzio per ricordare il suono della sua voce che ti piace tanto e che non scordi mai.
Non è sempre vero, quindi, che se un uomo non ci chiama è perché non è interessato. Quando l'interesse è stato esplicitamente dimostrato (ma non è questa la sede in cui approfondire la tipologia di tali segnali), occorrerebbe allora capire quale sia il motivo della chiusura dell'altro nei nostri confronti e perché sia in una fase di stallo. Per capire ciò, è fondamentale un dialogo tra le parti ma questo spesso è difficile perché esporsi può essere imbarazzante. Abbassare le proprie difese non è mai facile per nessuno. Allo stesso tempo però, resistere all'altro che a sua volta ci ama non è una buona soluzione perché l'amore è come un fiume, vuole fluire, rendere fertili le rive che tocca e farle fiorire. Non vuole cambiarci, ma trasformarci valorizzando le nostre potenzialità. Per realizzare questa sua aspirazione però, occorre aver fiducia che il grembo della persona che ci ama vuole accoglierci non per privarci della nostra identità ma per avvolgerla ed esaltarla in un immenso e profondo abbraccio che cura e genera la voglia di viversi intensamente. Imparare a fidarsi dell'altro è una sfida che può creare timori e grandi perplessità ma chi ha il coraggio di varcare ancora la soglia nonostante le delusioni del passato, non è detto che non possa ricevere delle piacevoli sorprese.
Per concludere, vi lascio alla vostre riflessioni in compagnia di un link con una canzone trasmessa durante il secondo episodio della quarta stagione della bellissima serie tv Bojack Horseman in onda su Netflix e vi scrivo in basso la traduzione che ne ho fatto. A presto :)
I will always think of you by Jane Krakowsy and Colman Domingo
https://www.youtube.com/watch?v=96lwAGESRAY
"Ti penserò sempre,
Vedo il tuo viso quando mi torni in mente
E i giorni scorrono veloci (oh, così veloci)
Ma i ricordi, quelli restano.
Estate, Inverno, anno dopo anno (anno dopo anno)
Ascolterò la canzone dentro le mie orecchie
Provando a ricominciare (sarebbe una cosa intelligente da fare)
Ma il pensiero di te ha preso il mio cuore.
Non voglio essere sola adesso,
aspettando il momento giusto.
Ho bisogno di qualcuno con tutto il cuore
E, tesoro, tu saresti sublime.
Primavera e Autunno, su e giù (su e giù),
Continuo a provare a fuggire da questa città.
E potrei farlo (prenderò il volo)
Forse domani, non stanotte.
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Note:
[1] Vita da bradipo: https://www.youtube.com/watch?v=DPq-ZmugpOI
[2] Quand'è il Momento Giusto per un Nuovo Primo Appuntamento
[3] Respirianesimo: https://it.wikipedia.org/wiki/Respirianesimo
Mada Alfinito 29/05/2022
Persone Tossiche
Questo che stai per leggere di seguito non è un articolo ma un post che ho pubblicato sulle mie pagine social e che riporto anche qui, sul sito, per agevolare ai lettori la consultazione del materiale che pubblico.
Consapevolezza, impegno e una comunicazione efficace sono elementi fondamentali per raggiungere i tuoi obiettivi.
Eppure, non sempre le cose dipendendo esclusivamente da te. Ogni giorno, sul tuo cammino, incontri delle persone e ognuna di loro è potenzialmente in grado di accompagnarti verso la meta perché ha a cuore il tuo bene, oppure persuaderti ad allontanarti dal tuo benessere perché non desidera la tua felicità. Sto parlando delle PERSONE TOSSICHE.
Nel carosello di oggi scoprirai come riconoscerle (ed evitarle!).
LA MIA ESPERIENZA:
Io, personalmente, ne ho incontrate tante; e quante volte mi sono indignata di fronte a tali comportamenti? Moltissime.
Poi però ho capito: SIAMO NOI PER PRIMI A DOVER RICONOSCERE IL NOSTRO VALORE, poi gli altri.
Impara a selezionare le persone che frequenti, scegli chi è capace di criticarti per dare qualità alla tua vita e non chi lo fa per la soddisfazione di vederti sconfitt*. Dai importanza alle persone per cui tu sei importante.
Se ti va, condividi anche tu la tua esperienza!
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Mada Alfinito 04/01/2018
Quand'è il Momento Giusto per un Nuovo Primo Appuntamento?
"Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo."
Cantava l'Ecclesiaste[1] molto tempo fa e ciò che diceva è senz'altro vero anche riguardo le cose dell'amore, in particolare per gli uomini e le donne che stanno affrontando un recupero dalla dipendenza affettiva. Ci tengo a precisare, però, che questo articolo non è utile soltanto ai dipendenti affettivi ma è rivolto anche a tutti coloro che sono usciti di recente da una relazione sentimentale.
La domanda che ci poniamo oggi è:
Quand'è il momento giusto per un nuovo primo appuntamento?
Come ho già spiegato in articoli precedenti ( Il Turismo Sentimentale è un Viaggio Scomodo e Per Tenerti Lontano dalla Mia Mente ), le persone che sofforno di turismo sentimentale sono dei veri e propri collezionisti di primi appuntamenti. Ciò che boicotta ogni loro tentativo di imbarcarsi in una relazione duratura anche quando incontrano qualcuno da cui si sentono coinvolti ad un livello emotivo profondo è la paura dell'intimità emotiva che li rende fobici nei confronti delle responsabilità.
Per queste persone è molto più facile interrompere la relazione dopo i primi incontri perché in quei frangenti, si sa, ognuno di noi desidera mostrare il meglio di sé dando all'altro l'idea di essere dei veri e propri maestri della seduzione. In casi come questi, anche se entrambi gli individui percepiscono il desiderio e la voglia di stare insieme, i loro appuntamenti non si basano sul piacere di godere della reciproca presenza con semplicità ma diventano dei veri e propri talent show dove l'indice di gradimento della serata sarà determinato dalla pressione causata dalla paura di non soddisfare determinate aspettative e dalla qualità della performance. Sono davvero tante, infatti, le persone che, quando ne incontrano una per cui provano profonda attrazione, mettono subito in scena un copione per comunicare un'immagne di sé che non corrisponde totalmente alla realtà. Tutto ciò va a discapito dell'autenticità, cioè del farsi conoscere per ciò che si è veramente con tutte le proprie sensibilità, paure e difetti oltre che per i tanto decantati pregi.
Prendersi del tempo prima di frequentare una nuova persona non è un consiglio salvavita solo per i dipedenti affettivi ma lo è anche per coloro che sono usciti recentemente da una relazione. Qualcuno potrebbe domandarsi:
"Recentemente quanto?"
Difficile dare una risposta quantificabile in termini di ore, minuti, secondi: per alcuni la parola recentemente corrisponde ad una settimana, un mese o tre ma esistono anche situazioni in cui le persone che sono state lasciate da un anno o persino di più sono rimaste così emotivamente scioccate e provate che sentono ancora lo stesso dolore iniziale (o quasi) per la perdita. Non si tratta di debolezza: molto semplicemente, la nostra emotività vive di tempi ben diversi da quelli convenzionali su cui siamo abituati ad impostare la nostra vita, solo che la maggior parte della gente non vi dirà mai quanto stia soffrendo...
Ad ogni modo, è innegabile il fatto che allo stesso tempo esistano anche persone che, terminata una relazione da cui ne sono usciti sofferenti, abbiano avuto la fortuna di incontrare poco tempo dopo un partner che è diventato quasi da subito una persona significativa nel lungo periodo. Ma questi sono casi sporadici e non la normalità. La realtà è molto più dura e nella maggior parte dei casi occorre cercare a lungo prima di incontrare un partner che potremmo definire quello giusto oppure la volta buona!. Come disse il personaggio di Alex a Gigi nel film La Verità è che Non gli Piaci Abbastanza (2009): "Tu non sei l'eccezione, sei la regola" (vi consiglio di vedere questo breve spezzone del film https://www.youtube.com/watch?v=vMSB37rrlTs ).
È esperienza abbastanza comune (ma lungi da me il generalizzare che questo valga per tutti) che dopo essere stati lasciati o aver vissuto una storia dalla quale siamo usciti a pezzi siamo istintivamente succubi di due pulsioni (entrambe o una sola):
- La prima è tentare di recuperare il rapporto anche se siamo consapevoli che non c'è più molto da fare o che quella relazione non merita davvero le nostre energie;
- La seconda è quella di buttarsi a capofitto in una nuova storia per dimentcare il male ricevuto. In fondo, che male c'è a farsi coccolare dopo le ferite subite? Mica è giusto che il nostro ex o la nostra ex siano già tra le braccia di un'altra/o mentre noi passaimo le serate, le festività e le notti da soli a contare i nostri rimpianti? Queste sarebbero delle motivazioni sicuramente molto convincenti... se fossimo degli adolescenti mai cresciuti. Ma non è così che ragionerebbe un adulto emotivamente consapevole.
Un luogo comune diffuso è quello che chi lascia ha emotivamente più vantaggi rispetto a chi viene lasciato. Si dà per scontato (e forse non a torto) che la persona che ci ha abbandonato abbia preso consapevolezza prima di noi che nel rapporto c'era qualcosa che non funzionava, ragion per cui potrebbe aver operato la rottura con il vantaggio di un dolore già elaborato. Ma una separazione, malgrado le apparenze che celano alla perfezione (o quasi) ciò che realmente pensa il nostro/la nostra ex, provoca sempre un disagio ad entrambi. Vivere una relazione comporta amalgamare il proprio stile di vita con quello dell'altro. Quando si è in coppia è di vitale importanza per la riuscita della relazione nel lungo periodo lasciare ampi spazi di indipendenza all'altro (pur mantenendo allo stesso tempo il rispetto per i bisogni di coppia di ciascuno) ma allo stesso tempo è fondamentale creare delle sane abitudini che tendano a consolidare la coppia (ho detto consolidare, non annoiare! Fate sempre molta attenzione a questa sottile ma cruciale differenza...). Inoltre, stando insieme si cammina su sentiero comune che può essere più o meno condiviso e accettato da entrambi a seconda della sintonia e dell'amore che si è sviluppato tra i due. Ma sia che sul sentiero si faccia costantemente a pugni (come sempre accade nelle relazioni disfunzionali e tormentate), sia che la passeggiata risulti piacevole è pur sempre un camminare l'uno accanto all'altra. Non dobbiamo mai credere che l'ex partner ci abbia dimenticato del tutto, anche nel caso fosse sparito completamente (come nel fenomeno del narcisismo patologico e del ghosting). Questo è impossibile. Certamente bisogna prendere atto che non ci ama più (altrimenti non ci avrebbe lasciato), ma la mente umana non può dimenticare di colpo tutto ciò che ha vissuto, a meno che alla persona non sia stata asportata una porzione di cervello con un intervento chirurgico! Solo e soltanto in questo caso c'è la possibilità di venire radicalmente cancellati dalla memoria di qualcuno ed è proprio in virtù del fatto che nulla viene rimosso dalla mente dalla sera alla mattina che dobbiamo renderci conto che anche se l'ex non ci ama più, ha dovuto o dovrà affrontare dentro di sé un'elaborazione del distacco esattamente come è successo a noi. È un fatto fisiologico. La nostra mente funziona così. Questo non vuol dire assolutamente che ritornerà da noi implorando perdono sulle note di Ricominciamo di Adriano Pappalardo[2] (a meno che voi siate l'eccezione e non la regola. Vi consiglio caldamente di rimanere con i piedi per terra prima di arrivare a questa conclusione), ma è già qualcosa sapere che non siamo diventati improvvisamente un nulla ai suoi occhi come lui o lei vorrebbe farci credere.
Io sono dell'idea cha sia quando si lascia, sia quando si viene lasciati occorra sempre fermarsi almeno un po' per cercare di capire le ragioni del fallimento della relazione. Riflettere non è un modo di generare in noi sensi di colpa e autocommiserazione. Semplicemente, una sana auto-critica ci aiuta a capire meglio noi stessi, chi siamo e ridefinire quali sono le nostre priorità. È molto frequente, infatti, che le persone che hanno avuto una delusione amorosa si rendano conto già dopo pochissimo tempo che la relazione precedente li aveva privati di molte cose e che avevano sacrificato sull'altare di un amore ideale la parte più autentica del loro essere.
Credo che fare il punto della situazione della propria vita non sia una cosa così lunga e difficile come si potrebbe pensare. Tutto sta nell'essere onesti con se stessi e non aver paura di guardare in faccia la realtà di ciò che è e cio che è stato. A volte è difficile fare una cosa del genere: occorre il coraggio di mettersi in discussione e non tutti sono disposti a farlo. Rimpiazzare prontamente il partner con un altro per lenire le proprie sofferenze senza aver capito cosa sia effettivamente andato storto non serve a guarire il dolore ma a cronicizzarlo. Infatti, ogni emozione che non viene adeguatamente elaborata dal nostro inconscio torna poi successivamente a chiederci il conto delle scelte fatte o subite e, siccome non ci dirà mai in anticipo quando verrà a farci qualche domandina, potrà farci perdere il controllo della situazione in due modi: o boicottando la nostra nuova relazione oppure mandandoci dei disagi fisici che rispecchiano le nostre emozioni soppresse (disturbi psicosomatici).
Si evince allora da quanto detto quali sono i motivi per cui non è possibile generalizzare sul quantitativo di tempo che occorre per sentirsi pronti per una nuova relazione: ogni persona ha esigenze e bisogni diversi. D'altra parte, se proporre un riferimento temporale che valga per tutti è impossibile, è invece molto efficace avere dei punti saldi mediante i quali fare una breve autoanalisi per capire quanto e come siamo disposti a metterci nuovamente in gioco. Ecco qui di seguito alcuni riferimenti che ho tracciato personalmente con la speranza che vi aiutino ad orientarvi sulla vostra attuale voglia di amare ed essere amati. Alcuni punti si riferiscono nello specifico ai dipendenti affettivi in recupero, gli altri sono per tutte le persone a cui interessa l'argomento.
Dunque, siete pronti per un nuovo primo appuntamento se:
- Avete chiaro in mente (almeno in buona parte), cosa è andato storto nella vostra precedente relazione. Se invece avete avuto più storie fallimentari e siete arrivati al punto che non ci capite più niente, questa è la volta buona per fare finalmente il punto della situazione. Per effettuare questa operazione di pulizia mentale avete passato diversi sabato sera a rifiutare le serate con gli amici per restare a casa a fare il mea culpa con il vostro bellissimo cilicio[3] di sensi di colpa. Scherzo! Siete usciti con gli amici e vi siete diverititi eccome! E avete pure notato quanto fosse carino/a il tipo/la tipa che avete visto in quel nuovo locale del centro ma, di tanto in tanto, durante le giornate vi siete fermati seriamente a parlare con voi stessi, vi siete ascoltati con amore e compassione ragionando con serietà e disponibilità emotiva su quali potrebbero essere stati i vostri errori e quelli dell'ex partner. Provare ad analizzare la situazione con onestà e schiettezza verso voi stessi vi porta automaticamente al punto successivo;
- Siete consapevoli dei vostri sentimenti. Percepite perfettamente che siete stati delusi da qualcuno di significativo e che forse vi sentite ancora tristi, amareggiati, spaventati con la voglia di gridare al mondo intero che siete incavolati neri. Avvertenze: mentre vi cimentate ad urlare per esprimere tutto il vostro dolore, occhio ai vicini. Potrebbero spaventarsi!
- Avete applicato alla vostra vita con fermezza e tenacia tutto ciò che vi ho spiegato nel mio precedente articolo: Per Tenerti Lontano dalla Mia Mente
- Sentite il desiderio di iniziare a rapportarvi con qualcuno che non vi faccia sentire una pezza da piedi come ha fatto il vostro/la vostra ex. Sentite il bisogno di un confronto costruttivo alla pari e sapete che è giunto il momento di capire che non tutte le persone sono violente e grezze come il vostro/la vostra ex (questo ultimo punto vale soprattutto per coloro che hanno affrontato relazioni disfunzionali);
- Sapete stare da soli. Vi godete il tempo che avete con o senza un partner. Se cercate compagnia potete sempre comprarvi un animale domestico. Un partner, invece, è un altro tipo di compagnia (con il vostro gatto, infatti, non dovrete mai lottare per decidere se mangiare sushi o pizza). Essere single vi piace: non disdegnate la vita di coppia ma sapete apprezzare genuinamente anche le opportunità dello stare da soli. Nella vostra condizione di single adesso amate letteralmente gli sguardi di commiserazione dei vostri parenti che si domandano quali problemi segreti voi abbiate dato che siete ancora (ripetutamente) single dopo aver passato i 30 anni. E amate davvero quella sensazione di nausea che vi sale non appena le vostre coetanee vi guardano con in volto quell'espressione trionfante di chi vi sta dicendo: "Mi dispiace molto che tu non sappia cosa voglia dire per una donna sentirsi realizzata, dato che tu non hai ancora avuto un figlio!";
- Vi sentite mentalmente e fisicamente attratti come mai prima d'ora dall'uomo o dalla donna che avete recentemente conosciuto e questa incredibile e soprendente attrazione non dipende dalla salvifica prospettiva di non andare da sole al matriomonio della vostra migliore amica (il quale si sta avvicinando inesorabilmente);
- Siete consapevoli che un nuovo appuntamento non implica il download automatico di un anello al dito. Molte persone, uomini e donne, falliscono nelle loro relazioni perché si illudono sin dal primo momento che la persona con cui stanno uscendo sia finalmente quella giusta per loro. Certo, come ho spiegato prima, potrebbe anche accadere ma questo tipo di conferme arrivano solo molto tempo dopo che il rapporto sia iniziato per davvero. Se una persona è quella giusta per noi lo si può capire con maggiore certezza solo quando la fase dell'innamoramento è passata e si inizia a conoscere la persona per ciò che è davvero, nel bene e nel male. Prima di allora, immaginare di aver trovato l'uomo o la donna della propria vita è sicuramente un diritto e una speranza che l'amore ci concede per darci la voglia di continuare la conoscenza. Tenete sempre basse le vostre aspettative sin dall'inizio perché, quando l'altro inizierà a fare il primo errore (tutti ne facciamo, è normale), rischieremo di mandare tutto all'aria perché ci eravamo illusi di qualcosa che in realtà esisteva soltanto nella nostra mente;
- Vi siete accertati che l'uomo o la donna con i quali state per uscire siano emotivamente disponibili, il che vuol dire: non sono sposati, non sono fidanzati, non convivono, non hanno amici e amiche speciali e non stanno muovendo i primi passi dopo una rottura sentimentale con le lacrime agli occhi (attenti a quelli e quelle che non fanno altro che parlavi dei loro ex: è un indicatore importante che in quel momento vi stanno usando come un bidone della loro spazzatura emotiva piuttosto che considerarvi come una persona con cui hanno potenzialmente voglia di instaurare un rapporto profondo). Cercate di capire sin da subito anche se l'uomo o la donna con cui vi rapportate soffre di qualche grave disturbo emotivo (es. narcisismo patologico, dipendenza patologica non curata, alessitimia, etc.) che vi induca nella spirale di una relazione tormentata. Se vi accorgete che l'aria potrebbe diventare pericolosa per la vostra salute emotiva e fisica FUGGITE! Avete bisogno di qualcuno che vi faccia star bene, e non dell'ennesimo caso umano egoista;
- Non siete più semplicemente alla ricerca di un essere umano di sesso maschile o femminile da scegliere a casaccio tra la gente a seconda del vostro orientamento sessuale. Volete di più: volete un partner accudente, un amico e un amante. Con questo non intendo dire che chi va volutamente in cerca di avvenuture sbagli. Ognuno sceglie di gestire la propria sessualità come meglio crede e io, personalmente, non reputo credibili quelli che ostentano i loro principi morali criticando e diprezzando le scelte degli altri. Ma se state leggendo i miei articoli e venite ai miei convegni è perché probabilmente vi siete accorti che nella vostra vita qualcosa non funziona e io propongo semplicemente della alternative al modo di vivere consueto che ormai non ci soddisfa più e grida dall'interno per uscire;
- Avete finalmente compreso (o quanto meno siete sulla strada) che il vostro corpo e la vostra persona nella totalità ha un valore inestimabile e che non dovete buttarvi mai più via per niente e per nessuno al mondo.
Se leggendo questo articolo vi siete resi conto di aver sviluppato quasi o tutti i punti che vi ho elencato, allora CONGRATULAZIONI: siete potenzialmente pronti per un nuovo primo appuntamento!
Traduzione: Non sono timida. Semplicemente non voglio fare sesso con un uomo a caso.
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Note:
[1] Dal libro del Qoèlet o Ecclesiaste (3,1-8), la Sacra Bibbia-Traduzione CEI 1974:
"Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo.
C'è un tempo per nascere e un tempo per morire,
un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.
Un tempo per uccidere e un tempo per guarire,
un tempo per demolire e un tempo per costruire.
Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
un tempo per gemere e un tempo per ballare.
Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,
un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.
Un tempo per cercare e un tempo per perdere,
un tempo per serbare e un tempo per buttar via.
Un tempo per stracciare e un tempo per cucire,
un tempo per tacere e un tempo per parlare.
Un tempo per amare e un tempo per odiare,
un tempo per la guerra e un tempo per la pace."
[2] https://www.youtube.com/watch?v=mkCiyUWP7Nk
[3] Cilicio: Cintura di corda e di cuoio, ruvida e cosparsa di nodi o di punte, che si portava sulla pelle per penitenza. Per un approfondimento storico: https://it.wikipedia.org/wiki/Cilicio