Come Parlare dei Tuoi Successi

Mada Alfinito 21/01/2021 0

Questo che stai per leggere di seguito non è un articolo ma un post che ho pubblicato sulle mie pagine social e che riporto anche qui, sul sito, per agevolare ai lettori la consultazione del materiale che pubblico.

Nel mio post precedente Autocelebrazione? No, Grazie ti ho spiegato quali sono due gravi errori da evitare se non vuoi perdere credibilità agli occhi del tuo pubblico, ovvero:

  1. Proclamarti espert* di un settore di cui non sei un professionista o non hai acquisito le competenze necessarie;
  2. Parlare di te stess* con arroganza, sminuendo il valore altrui.

In questo post ti spiego come parlare dei tuoi successi in modo sano preservando la stima del tuo pubblico e dei tuoi collaboratori:

  • Parla dei risultati raggiunti in modo obiettivo. Non riportare dati e testimonianze false: presto o tardi le menzogne vengono a galla e questo comportamento ti danneggerà;
  • Se non hai ancora ottenuto risultati o riconoscimenti nel tuo campo non hai nulla di cui vergognarti: spiega apertamente alla tua audience che stai imparando quel mestiere o che desideri farlo: questo atteggiamento ti farà apparire genuin* e volenteros*;
  • Quando raggiungi un successo non fare il protagonista. Se sei arrivato a quel risultato sei stat* brav* ma se non fosse per l’esempio che hai ricevuto da altri professionisti e per il supporto delle persone che ti hanno incoraggiato non avresti ottenuto certamente quel risultato;
  • Ringrazia sempre personalmente coloro che ti hanno ispirato o supportato: dire grazie non è una forma di concessione ma un dovere che, più di tutto, ti rende credibile.

Di questo argomento ne ho parlato anche in un video YouTube: Come Parlare dei Tuoi Successi

Se questo post ti è piaciuto e lo hai trovato utile, condividilo sui tuoi social preferiti. Per raggiungere obiettivi personali e professionali mediante lo sviluppo di una buona comunicazione e delle tue risorse, per te stesso o per la tua azienda, contattami per una consulenza.

Potrebbero interessarti anche...

Mada Alfinito 11/11/2020

La Comunicazione è una Sinergia di Espressioni

Questo che state per leggere di seguito non è un articolo ma un post che ho pubblicato sulle mie pagine social e che riporto anche qui, sul sito, per agevolare ai lettori la consultazione del materiale che pubblico.

Quando si parla di comunicazione non si intende unicamente l’utilizzo della parola ma una sinergia di espressioni che arricchiscono e completano il significato del tuo messaggio.

Ti spiego quali sono:

  • Comunicazione verbale. Si esprime attraverso il linguaggio scritto e orale, il quale è organizzato mediante regole sintattiche e grammaticali;
  • Comunicazione non verbale. Utilizza il linguaggio del corpo mediante mimiche facciali, contatto visivo, gesti, postura, prossemica;
  • Comunicazione para verbale. Ciò che viene espresso attraverso la voce: tono, volume, ritmo della voce, pausa, energia, cadenza, espressioni sonore (es. schiarirsi la voce), espressioni non sonore (giocherellare con le mani con un qualsiasi oggetto capiti a tiro).

Se la persona che hai davanti ti sta a cuore, vuoi fare colpo su di lei o attirare la sua attenzione, ricorda di sfruttare al massimo gli elementi della comunicazione che ti ho suggerito. Combinandoli tra loro nel modo giusto riuscirai a: esprimere efficacemente le tue emozioni, far capire al tuo interlocutore che tipo di rapporto desideri instaurare, fornire preziose informazioni su di te che ti aiuteranno a qualificarti nel modo in cui desideri gli altri ti vedano e, infine, arricchire il significato del tuo discorso.

Provaci e fammi sapere cosa ne pensi. Per una consulenza su come costruire una comunicazione efficace e raggiungere i tuoi obiettivi, contattami.

Leggi tutto

Mada Alfinito 21/12/2020

Vorrei ma Non Posso

Questo che stai per leggere di seguito non è un articolo ma un post che ho pubblicato sulle mie pagine social e che riporto anche qui, sul sito, per agevolare ai lettori la consultazione del materiale che pubblico.

Quando le persone si ritrovano a parlare, non sempre lo fanno con piacere. A volte accade che qualcuno non voglia comunicare mentre l’altro, ben disposto a farlo, sollecita il primo perché ciò avvenga. In una comunicazione disfunzionale, il partner riluttante ad interagire si svincolerà dalla conversazione in diversi modi:

  • Ignorando l’altro con il silenzio;
  • Comunicando lo stretto necessario;
  • Rendendo confusa la conversazione per scoraggiarlo a proseguire.

Non sempre l’interlocutore è consapevole di attuare queste strategie ma nel suo intimo sa benissimo che non desidera parlare.

Di contro, ci sono volte in cui il partner afferma che vorrebbe comunicare ma non può a causa di qualcosa che glielo impedisce. È in questa situazione che Watzlawick (1967) parla del sintomo come comunicazione: "Non sono io che non voglio (o voglio) far questo, è qualcosa che non posso controllare, per es. i nervi, la malattia, l’ansia, un difetto della vista, l’alcol, l’educazione che ho ricevuto, i comunisti, o mia moglie."

L’autore ritiene che i sintomi psiconevrotici, psicosomatici o psicotici che insorgono al momento di interagire siano in realtà un segnale che una persona non vuole parlare. Per mezzo di questi e tanti altri sintomi, il soggetto può tranquillizzare la sua coscienza di non essersi sottratto al confronto per sua volontà e appare giustificato agli occhi degli altri per essersi tirato indietro.

Quando vorresti parlare con qualcuno ma qualcosa più forte di te, psicologicamente e fisicamente, te lo impedisce, non tormentarti ma cerca di capire le motivazioni che ti bloccano. Comprendere i tuoi timori ti aiuterà a vedere la situazione in modo più chiaro. Ricorda: più resti nella tua testa, più ti sarà difficile esporti; impara a mediare tra la tua realtà e le tue aspettative.

Di questo argomento ne parlo in maniera approfondita su YouTube.

Guarda il video:

Vorrei ma non posso

Ti sei mai trovato in questa situazione? Se questo post ti è piaciuto e lo hai trovato utile, condividilo sui tuoi social preferiti. Per una consulenza su come costruire una comunicazione efficace e raggiungere i tuoi obiettivi, contattami.

Leggi tutto

Mada Alfinito 16/11/2020

Sono Io o Sei Tu?

Questo che stai per leggere di seguito non è un articolo ma un post che ho pubblicato sulle mie pagine social e che riporto anche qui, sul sito, per agevolare ai lettori la consultazione del materiale che pubblico.

Vista dall'esterno, una conversazione appare uno scambio di informazione ininterrotto. Per le persone coinvolte, invece, una discussione ha sempre un inizio (stimolo) che dà vita alla conversazione ed è responsabile di ciò che accadrà (risposta).

Nel caso in cui si perda il controllo generando un litigio, ciascuna della parti, presa dalla tensione del momento, accusa l'altra che sia stato il suo comportamento ad innescare il conflitto (trigger).

Esempio: in una coppia in cui le cause del malcontento siano al 50%, il marito ritiene di essere passivo a causa del comportamento assillante della moglie, mentre questa'ultima accusa il marito di essere assillante a causa del suo atteggiamento silenzioso e indifferente. Entrambi credono che la propria reazione esasperata sia la risposta al modo di fare dell'altro e non la causa che la determina. Chi avrà ragione?

Difficile dirlo e, soprattutto, saperlo non risolve il conflitto. Ciò che conta davvero è l'ascolto reciproco non delle parole ma degli stati d'animo che le generano. L'empatia recirpoca calma gli animi e aiuta a comprendersi con amore giungendo così alla soluzione del problema.

Di questo argomento te ne parlo in maniera approfondita su YouTube: Come Disinnescare una Lite

Raccontami la tua esperienza, ti aiuterò a fare chiarezza. Se questo post ti è piaciuto e lo hai trovato utile, condividilo sui tuoi social preferiti. Per una consulenza su come costruire una comunicazione efficace e raggiungere i tuoi obiettivi, contattami.

Leggi tutto

Lascia un commento

Cerca...